Popillia Japonica

Negli ultimi anni la Popillia Japonica si sta diffondendo molto velocemente nel nord Italia spaventando sia cittadini con giardini e orti ma soprattutto contadini per la velocità con la quale distrugge alberi e piante da frutto. Vediamo che cos’è, da dove arriva e i metodi migliori per prevenirla, contrastarla e quali sono i possibili rimedi a questo flagello che si è abbattuto soprattutto sul nord Italia.

Popillia Japonica mangia una foglia
Un gruppo di Popillia Japonica mangia una foglia

Cos’è la Popillia Japonica?

La Popillia Japonica Newman è un coleottero proveniente dal Giappone migrato poi in Italia comparendo per le prime volte nel 2014 nella valle del Ticino e poi diffusa in tutto il nord Italia. Ultimamente anche le regioni settentrionali sono spaventate dalla sua presenza e della voracità con la quale si sfama infestando giardini e orti. Anche gli scienziati sono proccupati perché al momento non è stato individuato un predatore naturale che contrasti la sua riproduzione.

Siccome è un insetto giunto da poco in Italia molti esperti e scienziati studiano e analizzano il loro movimento per arrivare ad alcune procedure atte al suo controllo. Un esempio è il progetto IPM Popillia nato nel 2020 affidandosi al programma europeo Horizon 2020 che grazie al lavoro di scienziati, ambientalisti ed esperti vogliono conoscerlo meglio prima di attuare queste procedure.

Il ciclo Biologico della Popillia Japonica

Gli scienziati hanno osservato che il coleottero Giapponese compie mediamente il suo ciclo biologico in un anno. Il tutto inizia dopo che l’adulto si sposta sulle piante per nutrirsi e per accoppiarsi. A questo punto le femmine adulte fecondate dal maschio iniziano l’ovideposizione preferendo prati umidi con graminacee. Una volta che le uova si schiudono danno origine alle larve le quali si nutrono di radici di piante varie che trovano sulla strada mentre si spostano.

schema ciclo vitale Popillia
Schema del ciclo vitale della Popillia Japonica

Come avviene l’ovodeposizionedella Popillia Japonica?

La femmina adulta del coleottero giapponese depone singole uova nel terreno, in cui la Popillia Japonica trascorre due fasi vitali. La Popillia Japonica emerge dal terreno dalla fine di maggio ovvero quando le temperature iniziano a salire. Nell’Italia settentrionale invece essa emerge tra giugno e luglio.

Uova su terra
Uova di Popillia Japonica su terreno

L’ovodeposizione delle femmine adulte avviene principalmente in prati umidi con la presenza di graminacee fino al mese di settembre, esse scavano diverse gallerie profonde circa 10 cm nelle quali esse riescono a deporre 3-4 uova per volta, fino ad un massimo di 60 uova per esemplare.

Questo processo viene realizzato in diversi momenti e tra una deposizione e l’altra l’adulto femmina esce dal terreno per nutrirsi e per alimentarsi e ad accoppiarsi. Le uova hanno bisogno di umidità per completare il loro ciclo vitale, schiudendosi danno vita alle larve.

Le larve

Dopo che le uova si schiudono le larve iniziano a svilupparsi arrivando fine a circa 2-2,5 cm di grandezza. Inizialmente esse sono trasparenti e di colore bianco-crema. Le larve si sviluppano nutrendosi delle radici di piante ed erbacce. Le larve crescono molto rapidamente fino a raggiungere i primi 10mm di grandezza, poi fanno la prima muta.

Dopo il secondo stadio le larve continuano un’attività trofica che dura diverse settimane interrompendosi quando esse subiscono un’altra muta. Quando arriva l’inverno e le temperature del terreno iniziano a scendere sotto i 10°C le larve che hanno raggiunto il terzo stadio per sopravvivere al freddo smettono di nutrirsi interrompendo il loro sviluppo e iniziando così la diapausa invernale assumendo la loro caratteristica forma a C.

Larve a terra
Larve di Popillia Japonica su terreno

Esse riprendo le loro attività solo con l’arrivo della primavera seguente e trasformandosi in pupe dopo circa 5 settimane. Le pupe costituiscono la penultima fase del ciclo vitale della Popillia Japonica. Queste sono mediamente lunghe 15mm. Il loro sviluppo avviene in una celletta di terra, dalla quale poi in estate emergono gli individui adulti. Nell’Italia meridionale invece già nel mese di Maggio iniziano ad emergere gli adulti dal terreno.

Gli adulti

Gli adulti iniziano a comparire tra la tarda primavera e l’inizio estate. Subito dopo che emerge dal terreno la Popillia Japonica adulta inizia a nutrirsi distruggendo le piante e ad accoppiarsi.

Adulto della popilla japonica
Adulto della Popillia Japonica

La femmina ormai adulta solo dopo che avviene lo sfarfallamento si accoppia e avviene nuovamente l’ovodeposizione delle uova. Gli adulti di Popillia Japonica vivono in media 5 settimane iniziando a morire verso la fine dell’estate.

Come riconoscere la Popillia Japonica?

Gli adulti della Popillia Japonica sono lunghi tra gli 8 e i 12 mm, sono larghi dai 5 ai 7 mm. Hanno un corpo di forma ovale ed è molto robusto con una colorazione metallica che varia dal verde al bronzo. Il protorace, il capo e i primi segmenti delle zampe sono verdi, le ali anteriori meglio definite come elitre variano il loro colore che va dal bronzo/rame in centro e arrivando verde metallico sui bordi. L’addome invece quando scoperto dalle ali si notano 5 ciuffi di peli bianchi per lato all’estremità posteriore. Questi dettagli li rendono facilmente riconoscibili rispetto ad altri scarabei simili ad essi. Le femmine solitamente sono leggermente più grandi del maschio.

 

Se si ha il sospetto di aver nel proprio giardino questo coleottero lo si può notare modo semplice. Per vedere se le piante sono infestate o meno per farlo basta guardare le foglie che se infestate assumono un aspetto scheletrico mantenendo solamente le nervature. Questo accade perché la Popillia Japonica si nutre di foglie, frutti e anche di fiori. Questa specie di coleottero giapponese inizia a nutrirsi dall’alto delle piante muovendosi verso le foglie più basse. Questo scarabeo attacca la pianta in gruppi e se gli individui sono numerosi la pianta sarà compromessa molto velocemente in maniera grave.

Curiosità

Il maschio quando è appoggiato tiene il secondo paio di zampe distese e ha gli speroni tibiali a punta mentre la femmina li ha arrotondati. In ambi i sessi le antenne sono spesso tenute nascoste, però quando questi insetti sentono l’odore dei feromoni, sopra ad esse si aprono delle strutture simili a piccoli petali di un fiore chiamate lamelle.

Le uova appena deposte solitamente sono sferiche ma possono anche essere leggermente cilindriche o ellissoidali, in ogni caso il diametro è di circa 1,5 mm. La loro colorazione varia dal trasparente al bianco-crema. Durante lo sviluppo embrionale l’uovo aumenta le sue dimensioni fino a raddoppiare il volume ed assumendo poi una forma quasi completamente sferica.

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Le larve sono trasparenti e di colore bianco-crema con alcuni peli marroni misti a spine corte e smussate. La testa invece ha un colore giallastro-marrone con le mandibole scure. Il corpo è composto da 3 segmenti che portano un paio di zampe segmentate e 10 addominali. Durante la fase di riposo esse assumono la loro caratteristica forma a C.

Come si è diffusa la Popillia Japonica

Il coleottero giapponese Popillia Japonica è originario di un’area del Giappone compreso nelle regioni di Kyūshū, Honshū, Hokkaidō e Shikoku. Con il susseguirsi degli anni questa specie si è diffusa oltre i confini nipponici, oggi presente nell’Italia nord-occidentale, Cina, Stati Uniti, Portogallo, Russia, e Canada.

Negli Stati Uniti l’introduzione di questo coleottero pare sia avvenuta attraverso delle larve non rilevate contenute in bulbi di piante di Iris. La prima comparsa in questo paese è stata nel 1916, a Riverton nello stato del New Jersey. Qualche anno dopo il Dipartimento di agricoltura degli Stati Uniti D’America e diverse autorità del New Jersey provarono a combattere questa specie, però ormai l’infestazione era in un o stato troppo avanzato rendendo gli sforzi inutili.

Mappa dell'espansione della Pupillia Japonica
Mappa dell’espansione della Pupillia Japonica

Nel 1932 circa la Popillia Japonica si era diffusa anche verso Ovest in diversi altri stati tra cui il Kansas, Wisconsin, Iowa, Nebraska, Minnesota, Arkansas, Missouri, Oklahoma. Gli scienziati suppongono che questa migrazione sia dovuta alla presenza di un clima favorevole, alla presenza di molte piante ospiti, a prati molto ampi per potersi riprodurre ma soprattutto alla mancanza di nemici naturali.

In Europa per la prima volta durante l’estate del 2014 nei pressi del fiume Ticino in Italia sia sulle sponde del Piemonte che su quella della Lombardia, con il corso degli anni la zona infestata si è poi allargata in modo progressivo arrivando fino alla svizzera italiana nel 2017.

Ad oggi negli Stati Uniti è stata segnalata un’infestazione su oltre 300 specie vegetali ed è considerata dannosa su oltre 100 piante, sia quelle coltivate che quelle spontanee, includendo alberi da frutto, nocciolo, piccoli frutti, vite ed essenze forestali.

Popillia Japonica su foglia
Popillia Japonica mangia una foglia

Ruolo Ecologico

La Popillia Japonica per il Giappone non rappresenta un problema perché i predatori naturali tengono controllate le popolazioni. Il coleottero giapponese, originariamente introdotto casualmente negli Stati Uniti intorno al 1911, è considerato molto dannoso per molte piante coltivate e naturali. Pertanto, è elencato nelle leggi fitosanitarie come organismo in quarantena a causa della sua capacità di diffondersi in tutta l’Unione Europea.

I coleotteri devono essere intrappolati utilizzando trappole a doppia repulsione che contengono sia esche alimentari che feromoni. L’utilizzo di prodotti contro gli adulti è consigliato se lavori in un vivaio o con una coltura specifica, potresti anche utilizzare insetticidi sintetici. Nelle aree naturali,( ad esempio boschi) l’uso di insetticidi non è molto pratico a causa dei vincoli legislativi e dell’ampia superficie che dovrebbero coprire.

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Diversi agenti batterici, funghi e nematodi sono stati testati contro larve di coleotteri negli Stati Uniti. Solo pochi di questi organismi sono stati in grado di stabilirsi nel terreno e nessuno si è dimostrato in grado di controllare efficacemente lo scarafaggio. Sebbene questi agenti biologici siano stati testati, nella pratica hanno mostrato grandi limiti a causa dei loro costi elevati.

Predatori naturali della Popillia Japonica

Al momento gli scienziati non hanno trovato ancora un predatore naturale in Italia e nemmeno in Europa, gli esperti però ritengono che l’Upupa potrà essere l’uccello con più probabilità a diventare il predatore naturale per eccellenza della Popillia Japonica. L’upupa ha delle caratteristiche morfologiche per le quali riuscirebbe a nutrirsi di larve e contemporaneamente degli adulti. Per aumentare la popolazione di questo uccello le persone comuni possono posizionare delle nicchie in giardino per diminuire la Popillia Japonica.

Upupa
Upupa nel cielo con larva in bocca